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Pubblicato: 22 Agosto 2018 - Categoria: SEO

Com’è già successo con la SEO, ora è il momento di saperne di più sulla rivoluzione della ricerca vocale. Considerando che sempre più persone tendono a ricercare vocalmente, tutti i business odierni devono farsene una ragione e incorporare tale funzione nei propri criteri SEO.

la rivoluzione della ricerca vocale

Cos’è la ricerca vocale?

La ricerca vocale combina il Natural Language Processing (NLP) ed il Text-to-Speech (TTS), così da poter riconoscere e processare il comando della voce utente. Una volta riconosciuto, il comando dato dalla voce entra in un database gigantico da cui si troverà la risposta alla ricerca. È così che un dispositivo converte l’input vocale in dati, rinviandoli all’utente che li richiede.

La ricerca vocale non è tuttavia così nuova. Avevamo già notato qualcosa con programmi come il Siri di Apple, Echo di Amazon o la più comune Cortana di Microsoft. Già nel 2014 Google introdusse una funzione chiamata “voice search”, ma solo nel 2017 negli Stati Uniti si riscontravano ricerche vocali e soprattutto il possesso di uno smartspeaker per ogni abitante (numero che andrà a crescere vistosamente nei prossimi anni).

Come si integra la ricerca vocale nella SEO?

Molti brand di successo adottano strategie di marketing lentamente, cominciando dalle basi. Molti in passato definivano Facebook una mera piattaforma di marketing, senza dargli un gran potenziale. Oggi ovviamente non si può dire lo stesso, considerando che è diventata la principale fonte per gran parte delle aziende di tutto il mondo.

La ricerca vocale ha generato alcune conseguenze non da poco, tenendo di conto che sta integrandosi fra i tool di marketing più utilizzati. Si dice che al 2017 il 41% degli adulti utilizzi la ricerca vocale e che il numero continuerà a crescere.

Non è una sorpresa che la ricerca vocale sarà la “next big thing”. Da una prospettiva utente, è molto più facile ricercare qualcosa a voce che scrivendolo. Si può cercare online mentre si guida, si cucina, si nutre il proprio bambino o si fanno faccende in casa, si può chiedere una domanda in modo rapido e veloce, si può fissare un meeting o tirar giù un appunto, etc.

Ricerche vocali avanzate come quelle di Google Home o Amazon Echo sono diventate protagoniste in quest’ambito. Oggi le persone non hanno più bisogno di utilizzare i loro smartphone per fare una ricerca: basta solo pronunciare un comando vocale e si avrà la risposta desiderata. È praticamente ovvio che la facilità d’uso dei comandi vocali permetterà a questo metodo di ricerca di espandersi sempre più nei prossimi anni.

Lo sviluppo della ricerca vocale

La ricerca vocale è cambiata molto dal primo giorno che fu lanciata sul mercato nel 2002. Lo scorso anno, 35,6 milioni di Americani hanno utilizzato la ricerca vocale almento una volta al mese, il che significa che l’utilizzo è cresciuto del 130% circa. Inoltre, il 72% dei consumatori che possiedono smartphone con speaker che permettono di eseguire ricerche vocali li utilizzano quotidianamente.

Fin quando l’algoritmo della NLP migliorerà, le qualità delle ricerca lo faranno di conseguenza. Oltre che identificare gli schemi vocali umani, la NLP sarà capace di estrarre frasi chiave, persone ed eventi, contestualizzandoli nei grandi motori di ricerca e nelle applicazioni.

La ricerca vocale permette alle persone di operare più velocemente, programmare una facile routine, permettendo loro di accedere rapidamente a risposte e domande a cui sono interessati. Tuttavia, è possibile anche chiedere informazioni ulteriori per espandere la domanda fatta in origine.

Considerando le recenti statistiche riportate da Google, circa il 40% delle persone che utilizzano le ricerche vocali si sentono come se stessero parlando con una persona vera e propria o addirittura con un amico. Ma chi usa maggiormente le ricerche vocali? Circa il 35% dei Millenials (i cui sono forniti e riforniti di gadget tecnologici) utilizzano assistenti vocali almeno una volta al mese. Tale numero si innalzerà del 5% già nel prossimo anno.

La ricerca vocale è accessibile per tutti. Gli utenti possono fare domande o pronunciare un comando dal loro telefono, computer o dispositivo abilitato, e questo è solo l’inizio. Oggi anche le auto ed alcune forniture tecnologiche della casa stanno cominciando ad adottare i comandi vocali. Proprio questo sviluppo crescente è ciò che sta interessando i vari business in tutto il mondo, considerando che la ricerca vocale avrà un impatto drastico sull’industria della SEO.

Prepararsi alla rivoluzione della ricerca vocale

Ma come potersi preparare alla rivoluzione della ricerca vocale? Tutti sappiamo che la SEO è fondamentale per le proprie tecniche di marketing. Con l’imminente cambiamento dal testo alla voce, è opportuno equipaggiarsi delle conoscenze, delle competenze e dei tool necessari per ottimizzare questo nuovo modo di fare ricerca digitale.

Come ottimizzarsi per la ricerca vocale

Prima di tutto, è opportuno immagazzinare questo concetto: la ricerca testuale è ben differente dalla ricerca vocale. Quando si immette un testo di ricerca si inserisce una “frase chiave” come ad esempio “hotel Milano”. Invece, con la ricerca vocale si pronunciano frasi come “Quali sono i migliori hotel a Milano in cui si può prenotare ora?”.

Detto questo, le ricerche vocali sono più lunghe e conversazionali. Con la voce si chiede una vera e propria domanda utilizzando “chi”, “cosa”, “dove” e “come”, aspettandosi che il motore di ricerca ci risponda adeguatamente.

Quindi una cosa è certa: oggi è più opportuno scrivere contenuti conversazionali ed il più naturali possibile invece che concentrarsi su una assidua ricerca di keyword. Aggiungere dati strutturati adeguatamente nel backend del proprio sito aiuta i motori di ricerca a comprendere il contenuto in maniera corretta, indicizzandolo di conseguenza.

Fondamentale è anche assicurarsi che il proprio sito risulti “mobile-friendly”, dato che molte ricerche vocali avvengono tramite smartphone. In sintesi, combinare semplici domande con semplici risposte e renderle il più naturali possibile (invece che ricercare e abbondare di keyword) è assai più utile di una (oramai passata) ricerca di parole chiave in abbondanza.

Infine, dare un occhiata alle Analytics dell’anno passato non guasta mai. Determinando la frase chiave che le persone hanno utilizzato per il tuo sito web, è possibile individuare quali sono le domande più utilizzate con cui hanno eseguito ricerche vocali.

La ricerca vocale è prossima alla rivoluzione. Allinearsi a questo nuovo trend è praticamente un must, sempre se si desidera rimanere al top della SEO.



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